Gazzetta di Mantova 5 marzo 2015

La replica del sindaco: “Nessun favore da Muto”

Il primo cittadino di Curtatone, Antonio Badolato: “Mai preso soldi”. La sede del comitato? In comodato. E poi attacca Franzoni, nonostante la denuncia al costruttore: “Sei tu il suo socio”

Il sindaco di Curtatone Antonio Badolato
Il sindaco di Curtatone Antonio Badolato

MANTOVA. Chiamata in causa dalla denuncia dell’imprenditore e consigliere comunale Matteo Franzoni, l’amministrazione comunale di Curtatone guidata dal sindaco Antonio Badolato, replica in merito ai rapporti con Antonio Muto e lo fa «per tutelare la reputazione e l’onorabilità di codesta amministrazione e dei dipendenti comunali».

Innanzitutto «Matteo Franzoni – si legge in una nota – è tuttora socio di Antonio Muto nella società Ecologia e sviluppo. Per molti anni, e sino a tutto il 2010, Franzoni è stato progettista, direttore dei lavori e professionista di fiducia di diverse società di Antonio Muto, presentando per le stesse decine di pratiche edilizie a Curtatone e nei territori limitrofi».

Una relazione professionale «evidentemente a forte carattere fiduciario – prosegue ancora la nota – quella che legava Franzoni a Muto, ben salda anche nel 2010, quando lo stesso Franzoni si presentò alle elezioni amministrative, venendo eletto come consigliere comunale nelle file delle forze di opposizione e dunque avversario politico di questa amministrazione: una carica e una posizione politica che mantiene tuttora». Anche se la natura dei rapporti tra Muto e Franzoni è evidentemente cambiata: proprio dalla denuncia di quest’ultimo, insieme a quella di Stradiotto, è partita tutta l’inchiesta.

Per quanto riguarda poi i rapporti finiti nell’informativa dei carabinieri come segno della capacità di Muto di penetrare nelle amministrazioni pubbliche, l’attuale giunta fa presente che «è del tutto infondata l’affermazione di Franzoni – prosegue la nota – secondo la quale Antonio Muto avrebbe offerto 10mila euro per la campagna elettorale della coalizione Badolato».

E là dove il testimone sostiene che Muto aveva messo a disposizione un locale a Levata come quartier generale della lista, si fa presente che i locali utilizzati in campagna elettorale «non sono stati offerti, bensì sono stati utilizzati per 40 giorni in base a un contratto regolarmente registrato e con utenze a carico degli occupanti. E sottolineiamo che la scelta si è indirizzata verso quei locali esclusivamente perché all’epoca sfitti e situati in una posizione strategica nella frazione più popolosa di Curtatone». Si trattava in sostanza di un contratto di comodato, senza il pagamento di un canone di affitto.

Infine alcune precisazioni in merito alle abitazioni costruite o date in affitto da Muto a dipendenti comunali cui Franzoni fa riferimento: «Sia i dipendenti comunali che l’assessore Benatti hanno sottoscritto dei regolari contratti di affitto a prezzi in linea con il mercato». E ancora: «Lo stesso Benatti, mentre Franzoni progettava gli interventi edilizi di Muto, nel 2008 alla guida del gruppo consiliare Insieme per Curtatone votò contro il piano Edera».

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