Comitato spaccato sulla partita Iva
I dimissionari contro il presidente: non ci ha mai dato ascolto
CURTATONE (Levata). «Con le nostre dimissioni abbiamo voluto segnalare la forte necessità di un cambiamento». A distanza di una settimana dalla spaccatura del Comitato di quartiere di Levata, i dimissionari Antonella Castagna, Rosanna Mantovani, Marco Marcheselli, Mara Marchesi, Vanna Messora e Patrizia Vendramini, che in un primo momento non avevano voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito alla vicenda, hanno deciso di intervenire e chiarire la loro posizione, denunciando una diversità di vedute con il presidente Franco Presciuttini.
Intanto per martedì è stata convocata la prossima assemblea, occasione in cui verrà deciso il futuro del comitato della frazione curtatonese. «Premettendo che il comitato è soprattutto un ente propositivo di iniziative a favore della comunità e non ha tra i suoi fini attività commerciali – dichiarano – la proposta del presidente di aprire la partita Iva ha suscitato diverse perplessità. Nonostante ci fossimo interessati per suggerire proposte alternative, il nostro tentativo di aprire la discussione sul tema ha indotto il presidente a minacciare le dimissioni nel caso la sua proposta non fosse stata accettata». La goccia che ha fatto traboccare il vaso.
«Questo atteggiamento di chiusura è stato il filo conduttore del nuovo comitato – proseguono – Avevamo pensato che si sarebbero messe in luce le disponibilità e le capacità dei singoli e del gruppo, l’entusiasmo e la voglia di proporre e di fare, ma abbiamo cozzato contro una pesante situazione di immobilismo e personalismo. Le nostre proposte, non solo sul tema dell’identità fiscale, sono state ignorate o sottovalutate e quasi derise. Di fronte poi alla totale incompatibilità sul modo di gestire il comitato siamo rimasti molto perplessi».
Criticità che hanno portato alla consegna delle dimissioni. «Ripensando al prezioso lavoro che il comitato ha svolto nel corso degli anni non ci sembra che, così come appare oggi, rappresenti la realtà di supporto e sostegno alla cittadinanza che è stato nel passato. Non era nostro intento dare una svolta polemica, ma evitare una autoreferenzialità pericolosa». (ele.car)