Gazzetta di Mantova 25 novembre 2011

Pagina 20 – Provincia

CURTATONE

Amianto, Capiluppi chiede il dissequestro

CURTATONE Da una parte la procura che indaga sullo smaltimento abusivo dell’amianto e accusa l’azienda di aver sepolto terra inquinata da eternit nel cantiere per il nuovo quartiere di Levata, proprietà della Immobiliare Edera di Lagocastello (creazione degli imprenditori Antonio Muto e Alessandro Borsato). Dall’altra i difensori dell’azienda che chiedono il dissequestro dell’area e quello dell’impianto di frantumazione della Capiluppi di Buscoldo. A fronte dell’unico dissequestro fatto finora, quello degli uffici amministrativi dell’azienda. Ieri mattina la disputa è diventata materia di un’udienza nel palazzo di giustizia di via Poma dove s’è riunita la corte del tribunale del riesame che, su richiesta della difesa dell’impresa accusata di riciclare amianto, hanno assunto gli atti e ascoltato le parti. Per la Capiluppi, rappresentata dall’avvocato ferrarese Gaetano Forte, non ci sarebbe ancora una prova del fatto che sul cantiere di Levata, così come nel materiale lavorato in azienda ci siano tracce di amianto. Il motivo: i campionamenti cosiddetti “garantiti” – vale a dire fatti dall’Arpa alla presenza di esperti incaricati dalla difesa – non hanno ancora dato un esito. Ecco dunque la necessità di un ricorso per ottenere il dissequestro dei due siti. Diametralmente opposta la tesi della procura secondo cui l’amianto trovato nel corso del primo sopralluogo rendeva necessario il sequestro dell’area di 150mila metri quadrati e gli impianti di lavorazione della ditta. Questo con la finalità preventiva di tutelare la salute di abitanti e lavoratori.

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