Sabato 10 giugno alle 17
nella sala civica “Fausto Baraldi” di Levata
Se lo chiedono in tanti. L’ Intelligenza Artificiale (in breve IA) è una tecnologia che ci stupisce ogni giorno di più con i suoi exploit, ed anche con le sfide ed i rischi che ci propone ed impone.
Ne dibattiamo nella conferenza pubblica che si terrà sabato 10 giugno 2023, alle 17, presso la sala civica “Fausto Baraldi” di Levata. Si confrontano il Comitato di Levata ed il Museo Fontanesi R&D di Levata; la conferenza si concluderà con una visita al museo, che promuove la corrente ‘TempArte: sentire l’oggi’ ed espone, in permanente, opere di vari artisti mantovani, uno dei quali, Claudia Vivian, pittrice, ha preannunciato la sua presenza alla conferenza.
Tre saranno i relatori principali, ma si attendono interventi da parte delle più diverse figure professionali:
Rubens Fontanesi, pitto-scultore poetante, ci parlerà dei suoi timori di vedere presto l’Arte visiva e la Poesia scavalcate dalle incredibili scoperte tecno scientifiche dell’IA e dintorni. Dal suo punto di vista di operatore poetico-artistico, pensa che l’Arte Visiva, dopo l’avvento della macchina fotografica, del cinema, della televisione, di internet, dei computer, ecc.ecc., abbia già subito non poche ‘pettinate’. Per non parlare della Poesia: quella cosa che inonda, sommerge ed indora tutte le cose, visibili ed invisibili, con il suo manto gioioso, e che oggi, per finta o per disamor del vero, troppo spesso si trascura, si tradisce, si abbandona. Gran bella e buona cosa è l’IA, nessuno lo può negare, né la si può rifiutare, tanto meno azzardarne negativamente l’incredibile immenso suo ardire. Ma ben sappiamo che l’IA è in grado, oggi, di ‘creare’, con buoni risultati, opere artistiche a comando, nonché poesie e libri, musica e tanto altro. Questo è ancora accettabile se al centro vi è ancora e sempre l’UOMO: invece spesso queste invasioni di campo le sentiamo come sopraffazioni e le intendiamo come una sconfitta. E con questo ci sentiamo trascinati in quell’irrequietezza che ci allontana da quello che dovrebbe essere l’UOMO completo. Completo! Una completezza che svanisce oggi nel trovarsi di fronte ad una macchina, certo coltissima, e pure parlante con concetti suoi e con invidiabile prosopopea. C’è non solo da meditare, ma da capire bene dove siamo arrivati e dove arriveremo. Il suo motto per la conferenza: “Aiuto, aiuto, arriva l’IA!”
Mattia Sangermano, informatico della IA, ci parlerà del suo lavoro e dei tanti grandi successi che l’IA ha già raggiunto, anche se spesso accompagnati da delusioni seguite alle iniziali entusiastiche aspettative. Il mondo dell’IA muove, come quello dei computer e dei cellulari, interessi miliardari, grazie alle tante applicazioni che ha e che avrà, con conseguenti semplificazioni per le nostre vite, almeno per molti di noi, mentre per altri può diventare un fastidioso e pure pericoloso avversario. Vedremo anche esempi pratici di risultati dell’IA, anche su argomenti scelti dal pubblico. Il suo motto per la conferenza: “Ci sono cose che l’IA può creare, ma che da sola non può immaginare.”
Franco Presciuttini, ingegnere e tecnologo, cercherà di portare pace fra i due ‘contendenti’, segnalando che l’IA, a tutt’oggi, ha un comportamento non molto dissimile da quello di un animale ammaestrato. Le sue capacità di innovazione e di invenzione sono quasi nulle, anche se si basa sulla disponibilità di immense basi di dati, dalle quali riesce ad estrarre, spesso, risultati ai quali i programmatori umani non avrebbero saputo arrivare. Le applicazioni dell’IA sono, già oggi, molteplici, e nei campi più diversi, ivi compresa la ‘creazione’ artistica. Ma del pari sono grandi anche i rischi, anche se questi non comprendono la supposta presa di potere dell’IA su noi umani, che è una ipotesi del tutto remota e fantascientifica. Tuttavia i rischi ci sono davvero, e, nel caso dell’arte, sono rappresentati soprattutto dalla impossibilità di distinguere, in certe condizioni, l’opera d’arte ‘vera’ da una creata dalla macchina. Un esempio di cronaca ce lo dimostra: una ‘fotografia’, interamente costruita dalla IA e che non è mai passata attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, ha recentemente vinto un prestigioso concorso internazionale per fotografie ‘vere’: solo una opportuna regolamentazione potrà evitare (o limitare) simili equivoci. Il suo motto per la conferenza: “Tranquilli, non succederà.”
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