Gazzetta di Mantova 23 settembre 2011

I carabinieri convocheranno Muto

CURTATONE Il caso non è chiuso. È stata aperta un’indagine sul rogo dell’Audi A5 bruciata l’altra notte a Buscoldo. I vigili del fuoco hanno già inviato in Procura quella che tecnicamente si chiama informativa di reato. Tradotto: non ci sono elementi per escludere che si sia trattato di un incendio doloso. Il fatto che non siano state trovate tracce evidenti non è significativo, perché l’auto è andata completamente distrutta. I pompieri, chiamati a mezzanotte e tre quarti, sono rimasti sul posto due ore e un quarto, ma non sono riusciti a salvarla. I tecnici dei vigili del fuoco non si sentono dunque di sottoscrivere le certezze ostentate dal proprietario dall’auto, l’imprenditore edile Antonio Muto, titolare della società “Le costruzioni srl”, che dopo l’incendio aveva parlato di rogo casuale, dovuto ad un corto circuito della macchina, che di solito viene utilizzata dal figlio 22enne Gaetano. Le indagini verranno svolte direttamente dagli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri, che hanno già preso in mano la segnalazione dei colleghi di Curtatone, intervenuti sul posto con una pattuglia subito dopo l’incendio. Conclusi i primi accertamenti, verrà sentito il proprietario dell’auto. Sembra proprio questo “particolare” a non aver permesso di chiudere l’episodio con l’etichetta di fatto accidentale. A Curtatone non è certo la prima volta che prendono fuoco auto o furgoni di impresari edili di origine calabrese. Roghi sui quali non è ancora stata fatta chiarezza dagli inquirenti. Nei mesi scorsi la Squadra Mobile ha cominciato a tracciare una specie di mappatura delle imprese edili della zona che fanno capo ad artigiani calabresi con l’obiettivo di trovare eventuali collegamenti con questi episodi. Proprio al ripetersi di questi fatti fa riferimento esplicito, punto per punto, la segnalazione dei carabinieri partita per la Procura. Nonostante il proprietario abbia escluso in modo categorico la mano di un piromane, gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Soltanto in giugno avevano preso fuoco, a Levata, quasi contemporaneamente, due furgoni di proprietà di due artigiani edili di origini calabresi, entrambi incensurati. (r.c.)

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