Banditi a processo, il comitato è parte civile Ammessa al risarcimento l’associazione dei residenti di Levata: a gennaio alla sbarra i due rapinatori «Quella rapina lede anche gli interessi del comitato e della sicurezza locale. Sono lieta che il giudice abbia riconosciuto le nostre motivazioni». Il commento dell’avvocato Maddalena Grassi arriva dopo la decisione del giudice delle udienze preliminari che ieri mattina ha ammesso a parte civile il comitato di Levata al processo contro Ionut Marin, 24 anni, di Cittadella e Neculai Padurarau, 38 anni, di Roncoferraro, i due romeni, ora in carcere, accusati di aver aggredito nel sonno e picchiato a sangue a scopo di rapina i componenti di una famiglia di Levata lo scorso 25 febbraio. «E’ forse la prima volta che un comitato di quartiere si costituisce parte civile – ha commentato in una nota il presidente del comitato di Levata, Franco Presciuttini – ed è quasi certamente la prima volta che il controllo del vicinato entra in un processo come attività a favore della sicurezza collettiva, alla quale dei malfattori hanno inferto un darmo suscettibile di richiesta di risarcimento. Non è il caso di aspettarsi un ritorno economico. Apriremo presto una raccolta fondi fra i concittadini per affrontare il processo con tranquillità». Il processo, in rito abbreviato e quindi a porte chiuse, si è interrotto con un rinvio al 12 gennaio per svolgersi con rito ordinario, quindi in aula con il pubblico a causa. L’assalto era avvenuto nella villetta di Levata dove abitano Franco Adriano Signorelli, 69enne ex titolare del bar Adriano di via Chiassi, a Mantova; la moglie Vanna Golfrè Andreasi, 68 anni e la madre di lei, Elsa, 89 anni. L’ex barista, picchiato a sprangate per convincerlo ad aprire la cassaforte, era finito in ospedale.