RAPINA A LEVATA Tabaccai 80enni spaventano il bandito Lui spintona il malvivente armato di pistola, lei minaccia di chiamare i carabinieri. E l’uomo se la dà a gambe levate di Daniela Marchi CURTATONE «Soldi, soldi, soldi». Ripetuto come un mantra, la pistola spianata in faccia al tabaccaio ottantenne, il bandito solitario che ieri ha tentato la rapina al bar-ricevitoria Taddei, di fianco alla chiesa di Levata, a un certo punto ha dovuto mollare la presa. Il titolare Giuseppe De Stefani, 79 anni per la precisione, d’istinto ha reagito alla provocazione di un’arma piantata in fronte e, senza temere possibili conseguenze, ha cercato di allontanare da sè il bandito. E la moglie Maria Taddei, 77 anni, non è stata da meno: anche lei dietro il bancone intenta a servire una cliente, si è attaccata al telefono minacciando di chiamare il 112. Di fronte a tanta baldanza, il malvivente ha rinunciato al colpo. Ha imboccato la porta ed è fuggito. Non soddisfatto, Giuseppe De Stefani l’ha inseguito per capire che direzione prendesse; ma quello si era già dileguato nel nulla, non si sa se in macchina, a piedi o in bici. La rapina mancata – finita bene per i titolari – è stata messa a segno ieri pomeriggio, appena dopo l’apertura pomeridiana, verso le quattro. In negozio, come sempre e da una vita, i coniugi De Stefani. Di fronte a loro, una donna di Cerese che, di passaggio mentre tornava a casa, si era fermata per un grattino al volo. A un certo punto entra un uomo: ha il volto completamente coperto da una berretta marrone, occhiali da sole scuri, sciarpa a quadri beige e bianchi. Pronuncia un’unica parola, ma ripetuta più volte: «Soldi, soldi, soldi», solo questo. E per rendere più incisivo il messaggio punta la pistola, che tiene in mano, in faccia all’anziano pensionato. Lui non ci sta a pensare un attimo: pistola o non pistola, quel bandito non se ne andrà con i soldi. E, con il coraggio di un giovanotto, gli urla in faccia: «Ma cosa vuoì?», «Cosa stai facendo?». Il rapinatore non cede, si allunga oltre il bancone per tentare di aprire il registratore di cassa, ma De Stefani lo allontana spingendolo via. A quel punto Maria risolve la situazione. Intanto cerca di calmare il marito, ricordandogli che quella è pur sempre una rapina; poi prende la cornetta del telefono e minaccia a sua volta il bandito: «Adesso chiamo i carabinieri». Tanto è bastato: il malvivente, forse più un balordo, non si aspettava tanta resistenza. Senza dire una parola, gira i tacchi e scappa via. La cliente pietrificata, la titolare già al telefono con i carabinieri, Giuseppe De Stefani non si accontenta e cerca di rincorrere il bandito. Ma di questo non c’è già più traccia. sparito, come risucchiato nel nulla. Di lì a pochi minuti arriva una pattuglia dei carabinieri, poi negozianti e cliente vengono invitati in caserma per la deposizione e una minima descrizione del malvivente, di cui comunque è impossibile un identikit.