Testimone vede la banda in strada prima del raid Uscito per andare all’assemblea del comitato ha fermato i quattro uomini «Sono sbucati dal buio e ho chiesto che cosa cercavano. Sono andati via subito» «Qualche ora prima della rapina eravamo tutti in sala civica per la riunione del Comitato di quartiere e un nostro amico fidato è arrivato tardi raccontando di aver seguito delle persone sospette, che crediamo siano proprio i malviventi che hanno preso di mira l’abitazione dei Signorelli». Lo racconta il presidente del Comitato di Levata di Curtatone Franco Presciuttini, che commenta con molto dispiacere gli avvenimenti dell’altra notte. «E’ facile credere che ci sia una relazione tra i fatti riferiti dal nostro concittadino e la tragica vicenda». Il testimone, che ha chiesto di restare anonimo «perché non voglio essere coinvolto in questa brutta storia«, abita non molto distante dalla zona di residenza delle tre persone pestate dai rapinatori. «Giovedì sera sono uscito per andare all’assemblea del Comitato verso le 21 – spiega appena fuori ho notato delle persone sbucare dalla ciclabile buia di Levata. Avevano un‘ aria poco rassicurante, così li ho seguiti fino a raggiungerli». A quel punto il curtatonese dice di aver domandato loro in quale direzione stessero andando. «Ho chiesto cosa cercavano, dato che erano in una zona frequentata solo da chi ci vive e hanno risposto che si stavano dirigendo verso Cerese. Ho fatto notare che era impossibile, perché da quella parte non ci si poteva arrivare. Poco dopo hanno girato l’angolo». Secondo l’uomo si è trattato di ragazzi giovani. «Ne avevo davanti tre – continua – sui trent’anni e con l’accento slavo. Uno mi sembrava più giovane degli altri, ed erano a piedi. Sono rimasto a guardare mentre si allontanavano verso i giardini interni al fianco di via Canneti». Dopodiché il testimone racconta di essere tornato indietro e aver raggiunto la sala civica. «Non ho chiamato la polizia perché non avevo prove che fossero dei malviventi o che avrebbero potuto rubare». A Levata è attivo il servizio di controllo del vicinato. Un’iniziativa nata dai cittadini come risposta al bisogno di sicurezza e basata sulla convinzione che occhi e orecchie siano meglio di allarmi e antifurto in quanto a prevenzione. L’idea di portare il progetto a Curtatone è arrivata nel 2011 da Giuseppe Bruzzano, che dopo alcuni furti che avevano colpito la frazione ha deciso di diffondere il modello già sposato da altri Comuni fuori provincia. Il primo passo, con l’appoggio dell’amministrazione è stato l’installazione di numerosi cartelli gialli con la scritta “controllo del vicinato”, che secondo alcuni studi basterebbe a scoraggiare ladri e malviventi. Il secondo una collaborazione con gli agenti di polizia, a disposizione per segnalazioni a qualsiasi ora. Resta ai cittadini valutare la necessità o meno di avvisare il comando intercomunale. Elena Caracciolo