Caso Edera, quattordici mesi di silenzio Curtatone. Il Comune deve ancora riscuotere la fideiussione. Ferrari: i tempi sono nella norma. Ma l’opposizione insorge CURTATONE (Levata) Quattordici mesi di silenzio sul caso Edera e in particolare sulla riscossione della fideiussione. La procedura era stata avviata dall’amministrazione di Curtatone a marzo 2013 e ad oggi, dopo oltre un anno, non sono più arrivate risposte. La fase in corso è ancora quella della valutazione e l’attesa è di capire il differenziale tra i 7 milioni e 800mila euro di garanzia iniziale e il valore delle opere che sono state eseguite all’interno del cantiere da 150mila metri quadrati, prima che si bloccasse definitivamente a ottobre 2012. Con la somma che ne deriverà, il Comune ha ancora intenzione di completare come priorità la ciclabile che passa per Corte Edera e terminare la realizzazione del rondò, anche questo lasciato a metà. L’assessore ai lavori pubblici Francesco Ferrari, fa il punto della situazione sul cantiere fantasma che si trova nella frazione di Levata. «In quanto alla fideiussione, diciamo che l’istruttoria sta andando avanti – dice – l’assicurazione sta quantificando le opere portate a termine e noi stiamo aspettando notizie dal direttore dei lavori. Abbiamo comunque già sollecitato un paio di volte i diretti interessati». Secondo l’assessore, i tempi particolarmente lunghi rientrano nella normalità per procedure di questo genere. «Durante questi anni di mandato ci è capitato diavere a che fare con altre fideiussioni – spiega – ad esempio per la lottizzazione Sacca di Buscoldo, quando dopo un anno è stata concordata la cifra ed ora siamo in fase di pagamento e per un’altra area vicino al Castorama, per la quale ci sono voluti due anni. E in entrambi i casi’ si parlava di importi molto inferiori ad Edera, solo poche centinaia di migliaia di euro. Quindi Pattesa è normale, e noi la nostra parte l’abbiamo fatta, interessandoci il più possibile». Un impegno considerato invece non sufficiente dal capogruppo di opposizione Paolo Savazzi, che ha voluto discutere deHa vicenda durante l’ultima seduta di consiglio comunale. «Da ciò che mi risulta manca ancora il verbale da parte del direttore dei lavori interviene – e a mio parere significa che Edera è totalmente fuori dal controllo dell’amministrazione, che in tutto ciò ha un atteggiamento inspiegabilmente morbido nei confronti di un caso che ha scosso Levata e ha costretto i cittadini a rinunciare alla nuova scuola». Ferrari riferisce infine di essere a buon punto in quanto l’acquisizione dei 10mila metri quadrati che avrebbero dovuto ospitare l’istituto, come stabilito dalla convenzione, ma che andranno in mano al Comune vuoti. «Tra qualche settimana decideremo quali progettualità avanzare». Gli argomenti verranno affrontati anche-stasera all’assemblea del Comitato di quartiere, in programma in sala civica alle 21. Elena Caracciolo