Gazzetta di Mantova 9 dicembre 2011

Pagina 20 – Provincia

I test sull’amianto nell’aria al laboratorio Marcegaglia

Curtatone, paura tra i vicini dell’Edera, al via i prelievi sui filtri dei condizionatori

I controlli per escludere che le fibre cancerogene siano entrate nelle case

CURTATONE (Levata) Via ai controlli sui condizionatori di Levata. Mercoledì sera la riunione del comitato ha dato l’ok ai prelievi sui filtri dell’aria degli impianti di condizionamento della frazione: e ieri mattina i controlli per verificare la presenza di particelle di amianto sono partiti. Un ingegnere e un tecnico hanno staccato i filtri da due appartamenti a campione, uno situato nelle immediate vicinanze della lottizzazione Edera, sotto sequestro dopo il ritrovamento della sostanza pericolosa, l’altro invece distante. Questo per avere un’idea più complessiva. I prelievi sono stati eseguiti sulle unità esterne dei condizionatori, i punti di aspirazione dell’aria. La polvere che è stata raccolta è quella che presumibilmente si è depositata quest’estate, dal momento che la pulizia dei filtri viene effettuata di norma ogni anno. I campioni prelevati ieri mattina sono stati spediti alla Marcegaglia a Gazoldo, dove c’è un laboratorio specializzato in questo genere di analisi, i cui risultati dovrebbero arrivare entro una decina di giorni. «Non ci aspettiamo dei risultati sconvolgenti, ma nel caso in cui la ricerca dell’amianto desse esito positivo, avremmo qualcosa in mano su cui ragionare in attesa delle relazioni di Asl e Arpa, che restano sempre quelle fondamentali» dicono i rappresentanti del comitato di Levata. La decisione di far analizzare i filtri dell’aria è maturata in questi due mesi di attesa, in cui gli abitanti della frazione hanno fatto lo slalom tra le rassicurazioni sulla loro salute e gli allarmi che serpeggiano in attesa di dati certi. Stanchi di aspettare, hanno deciso di provare a capire cosa c’era nell’aria che hanno respirato. Qualcuno aveva proposto di coprire l’amianto con dei grossi teli, una soluzione stile fai da te, altri avevano pensato di installare delle barriere di plexiglass per dividere la zona delle villette dal cantiere Edera. Intanto sia il terreno di Levata dove la Immobiliare Edera di Lagocastello stava costruendo il nuovo quartiere, che i macchinari dell’azienda Capiluppi di Buscoldo restano a disposizione della procura. Almeno fino a quando gli inquirenti avranno terminato tutti gli accertamenti necessari nell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento abusivo dei rifiuti di amianto. La procura intanto continua ad indagare. Sotto accusa l’azienda di Buscoldo che avrebbe utilizzato terriccio inquinato da eternit per le opere di urbanizzazione del nuovo quartiere di Levata, appaltato alla immobiliare cui fanno capo gli imprenditori Antonio Muto e Alessandro Borsato. L’accusa è quella di aver sepolto terra mista ad amianto nel sottofondo delle strade che percorrono il nuovo quartiere. Lì dovrebbe sorgere la scuola elementare. (r.c.)

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