Nuova scuola a Levata
«Meglio ristrutturare»
Curtatone. Il Comune all’assemblea: non ci sono soldi per una nuova costruzione
Con un milione di euro si può ampliare e sistemare l’edificio vecchio
Era l’ultima tra le ipotesi, fino a due mesi fa considerata impraticabile perché considerata non conveniente dal punto di vista pratico ed economico. Ora invece, per il Comune di Curtatone, ristrutturare la scuola di Levata e abbandonare per sempre l’idea di consegnare alla comunità una struttura nuova non è più un tabù, anzi sembra l’unica strada percorribile, un tentativo estremo di smuovere una situazione ferrna ormai da troppo tempo. A comunicarlo sono stati gli amministratori durante l’assemblea di martedì sera organizzata nel palazzetto della frazione, dove hanno incontrato genitori, insegnanti e il comitato di quartiere per fare il punto sulla vicenda, spiegare le scelte possibili e rispondere a dubbi e domande. Dopo aver ripercorso le tappe del caso Edera, il sindaco Antonio Badolato ha ribadito che il Comune non ha soldi propri per riuscire a mantenere le promesse fatte, ma che trovare una soluzione resta la priorità. Sul tavolo ci sono due ipotesi. La prima è costruire la nuova scuola con il vantaggio di avere un edificio definitivo con livelli qualitativi elevati, «ma – ha spiegato Badolato – a oggi siamo ancora a zero, e trovare chi voglia spendere 3 milioni e mezzo di euro è difficile. Per questo è un percorso che guardiamo con scetticismo». L’alternativa è fare un investimento da circa un milione di euro sulla scuola attuale: un ampliamento da 450 mila euro che comprenda quattro aule in più da cinquanta metri quadrati ciascuna, un blocco di servizi igienici, scala di emergenza e ascensore. Insieme a una riqualificazione da 500 mila euro necessaria per ristrutturare i bagni esistenti, mettere nuovi serramenti e finestre, e tinteggiare e reinventare sei aule. «Noi siamo orientati alla valorizzazione dell’esistente – ha detto il sindaco – perché in questo modo riusciremmo a ottenere dieci aule funzionanti con altri spazi di supporto, e siamo in contatto con un imprenditore disponibile». Le certezze però, come ha sottolineato il consigliere di maggioranza Leonardo Marocchi, sono ancora poche. L’amministrazione non è riuscita a parlare di tempistiche se non a livello di previsione, così come per quanto riguarda l’eventuale spesa finale, e infine l’ultimo punto di domanda: dove spostare bambini e docenti nel caso in cui i lavori vadano a coincidere con un periodo di normale attività didattica. «Qualche criticità permane – ha ammesso il vicesindaco Giuseppe De Donno – ma l’impegno c’è, e la volontà è quella di chiudere la faccenda entro la fine del mandato». La prossima assemblea è già in programma per luglio.
Elena Caracciolo