In Francia le chiamano “foutaises”

Sciocchezze? Secondo quanto comunicato tramite stampa, abbiamo solo detto sciocchezze quando abbiamo fatto rilevare che, se la scuola è stata stralciata dagli obblighi dell’impresario di Edera, lo stesso si sarebbe potuto fare anche per sistemare la rotatoria davanti al cantiere Edera. In punta di diritto gli amministratori ci dicono che, per la scuola, i soldi che doveva metterci l’impresa venivano da una anticipazione dei contributi sul costo di costruzione, che resteranno dovuti, mentre per la rotatoria si farebbe un regalo di 350mila Euro al privato (!?).

A parte che noi, come bene sanno in Comune, ci siamo beccati una denuncia anonima, in stile di avvertimento mafioso, per esserci ‘intromessi’ nell’affaire Edera, e quindi l’ultima nostra intenzione è proprio quella di fare regali, ebbene noi ci siamo limitati a leggere la convenzione del Piano Edera, come modificata da questa amministrazione: essa recita: “la detta convenzione prevede … la realizzazione, da parte dei soggetti attuatori del programma, di opere di urbanizzazione entro e fuori comparto a scomputo e compensazione degli oneri concessori dovuti…

Quindi anche la rotatoria, come tante altre opere, doveva anch’essa essere finanziata con una anticipazione di oneri, e allora?

Allora, noi che diciamo solo foutaises, vorremmo sapere tante altre cose. Come mai la ormai evanescente fideiussione da riscuotere per Edera valeva 5 milioni poco tempo fa, mentre ora si parla di poco più di 2 milioni, e senza la benché minima previsione su quando si potranno riscuotere? E come mai la stessa convenzione modificata, emessa per porre la scuola a carico dell’impresa, non aveva previsto garanzie addizionali a fronte dei maggiori impegni richiesti? E come mai, nella stessa, è stato previsto pomposamente l’obbligo di indire una gara europea, con il solo risultato di ritardare l’agonia del piano? E come mai per quantificare le opere già eseguite si è dovuto attendere oltre un anno, ritardando di altrettanto la pratica della fideiussione, quando, trattandosi ovviamente di opere pubbliche, avrebbe dovuto essere disponibile da subito una precisa contabilità? E come mai per dichiarare l’impresa incapace di adempiere al contratto si deve attendere l’ultima scadenza, quando chi lavora nel mondo normale sa che esiste per questo uno strumento, chiamato ‘cronoprogramma’?

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