L’assemblea mensile del comitato di quartiere si è tenuta ieri, giovedì 7 luglio (vedi la convocazione).
Abbiamo completato i nostri ranghi, dopo l’abbandono in massa di molti nuovi eletti: ora siamo in 9, con il sostegno e la partecipazione attiva di nostri sostenitori storici come Carlo Gatti e Corrado Zampolli.
Un argomento importante, del quale abbiamo discusso, è la recente decisione dell’amministrazione di introdurre una serie di diritti da pagare al comune a fronte di pratiche e richieste varie: vedi l’elenco completo. Abbiamo osservato che questo provvedimento aumenta, e non di poco, la pressione fiscale, se non altro nel senso che aumenta il costo che i cittadini devono sostenere per mantenere la macchina amministrativa del comune. Da un lato riconosciamo il diritto dovere degli amministratori di garantire la copertura dei costi che l’amministrazione sostiene per corrispondere ad esigenze dei cittadini (richieste di permessi vari e simili), ma, a fronte della campagna così sbandierata da questa amministrazione per la trasparenza e la vicinanza alla popolazione, ci saremmo aspettati una decisione più meditata, molto meglio comunicata ed accompagnata da qualche chiarimento: invece ci tocca scoprire da noi che una certa istanza, che fino all’altro ieri non richiedeva alcun pagamento (a parte i bolli che ovviamente restano), viene invece bloccata, perché adesso c’è questa nuova gabella (e nessuno che si curi di avvisarci prima, contrariamente a quanto è scritto nella delibera).
Avremmo ad esempio accolto con favore la parallela messa in opera di un sistema di controllo costi interno, che verificasse il buono ed efficiente uso delle nuove risorse da parte dei vari uffici: nelle aziende è una pratica ormai generalizzata, che si chiama contabilità industriale o controllo di gestione. Sarebbe stata una occasione per svegliarsi un pò, ma niente: peccato!