Si è svolta il 6 ottobre come previsto l’assemblea del comitato sul tema delle ciclabili, con ovvio particolare riferimento al problema del passaggio a livello. Nella foto, tratta da Streetview di Google, il passaggio a livello prima del blocco della ciclabile (marzo 2010).
Ha partecipato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Ferrari, che, oltre a rispondere alle numerose domande su temi vari, ha esposto in dettaglio le soluzioni che l’amministrazione ha in esame per parare al problema del passaggio a livello.
Riconoscendo l’urgenza di dare soluzione al problema, l’assessore ha illustrato le iniziative previste, riassumibili in due linee di azione:
– una sarebbe affidata all’ente ferrovie e consiste nel rifacimento del passaggio a livello con nuove sbarre posizionate in modo da consentire tutto lo spazio necessario alla ciclabile; RFI ha previsto la definizione del progetto entro 15 giorni (quindi entro il 20 ottobre) e l’inizio dei lavori entro 4 mesi (quindi entro metà febbraio 2012)
– nel caso che questi tempi non possano essere confermati, il comune procederebbe con modifiche parziali della viabilità, non ancora ben definite, ma tese a ricuperare almeno parte della funzionalità della ciclabile.
I numerosi interventi dei presenti, ed in particolare del presidente Alessandro Bertazzoni, hanno insistito sul fatto che il blocco della ciclabile ha manifestamente aumentato, invece di ridurli, i rischi per i ciclisti e per i pedoni. Infatti i due passaggi pedonali previsti per dirigere le biciclette sull’altro lato della carreggiata risultano incomprensibili a tutti, tanto più che sull’altro lato non vi è alcun marciapiede o comunque un passaggio adatto.
Il comitato ha anche presentato uno studio, basato su un rilievo della situazione reale, nel quale si propongono lievi modifiche dei limiti della carreggiata, in modo da ricavare uno spazio adeguato per la ciclabile, ma rispettando i vincoli rappresentati dalla posizione attuale delle sbarre. Infatti il vero pericolo dell’attraversamento era ed è rappresentato dalla ristrettezza del passaggio per ciclisti e pedoni, piuttosto che dalla assenza di una sbarra dedicata alla ciclabile. Nello studio è anche previsto il posizionamento di due rallentatori: infatti l’attraversamento è su un dosso, con visibilità evidentemente limitata, ed è preceduto e seguito da tratti in rettilineo, che inducono alcuni automobilisti a sfrecciare con una velocità incompatibile con il rischio rappresentato dalla presenza di ciclisti e pedoni sulla stessa carreggiata.
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