L’altra sera, 17 ottobre, al Circolo dei Lettori di Levata, è stata una serata tutta speciale. Il libro scelto per la lettura ed il commento era ‘Chopin vu par moi‘, di Rita Charbonnier, edito da ‘Scrittura a tutto tondo‘, che, nonostante le apparenze, non è un libro francese di una scrittrice d’oltralpe: invece la scrittrice ha frequentato, anni addietro, il liceo a Mantova, ed è stata allieva di pianoforte di Lucia Lusvardi (vedova del compianto Claudio Gallico), la grande mantovana, che è il personaggio del libro.
Ma perché non è stata una serata come le altre? Perché la scrittrice ed il personaggio del libro erano presenti, in carne ed ossa, fra noi, insieme ad un folto gruppo di estimatori!
Abbiamo così ascoltato dalla viva voce dei protagonisti quei racconti di vita e di arte di cui tratta il libro. Sono sette conversazioni (sette come le note del pentagramma), nelle quali Rita Charbonnier rende omaggio a una donna eccezionale, il cui carisma si avverte in ogni pagina, offrendo contemporaneamente al lettore un ritratto inedito e affascinante del principe dei pianisti.
Alternando episodi struggenti a momenti di umorismo e leggerezza, queste sette conversazioni — dove tutto si regge come in una partitura — ripercorrono le tappe di una carriera musicale specialissima. Dalle audizioni vissute come un supplizio ai primi concerti, dall’insofferenza per la mondanità fino all’incontro con Fryderyk Chopin e, da quel momento, il desiderio, quasi un rovello, di restituire la sua musica inalterata e pura. Perché Chopin è ben diverso dall’eterno malato che sospira alla luna.
La conversazione dell’altra sera con Lucia Lusvardi e Rita Charbonnier ci ha restituito tutta la forza del personaggio, ed insieme la sua ritrosia ad apparire ed il suo amore intimo e quasi segreto per l’esecuzione musicale.