Voce di Mantova 19 gennaio 2013

Monti come De Gaulle Voce 19 gennaio 2013

SE NE È PARLATO IN UN INCONTRO A LEVATA
L’Italia di Monti come la Francia di De Gaulle
LEVATA - Il confronto tra De Gaulle e Mario Monti, che a qualcuno potrebbe sembrare azzardato, ha messo in luce una
differenza evidente tra i due politici, che tuttavia sono legati da alcuni punti in comune. L'analisi proposta da
Franco Presciuttini, vicepresidente del Comitato di Quartiere di Levata, si fonda sul paragone tra i lontani eventi
della Francia del 1958 e l'attuale situazione politica italiana. Si è svolta giovedì scorso, nella sala civica, la
conferenza di Presciuttini dedicata al periodo durante il quale lo statista francese fu chiamato a commissariare la Francia,
che si trovava allora impastoiata in una profonda crisi economica, politica ed istituzionale. Gli intervenuti sono stati
condotti attraverso le vicende del De Gaulle meno noto, quello degli anni che precedettero il suo avvento alla
presidenza della Repubblica. Presciuttini ha condito la narrazione con aneddoti che hanno alleggerito la gravità dell'argomento,
illuminando alcuni aspetti dell'uomo De Gaulle: «Questi, fra l'altro, aveva, come tutti sanno, un altissimo concetto
di sé stesso come capo storico del suo paese, ma nel contempo era del tutto disattento verso i propri problemi personali:
infatti non si arricchì assolutamente». Per quanto riguarda il confronto con Monti, la sproporzione è apparsa
ovviamente enorme, ma notevoli punti di contatto restano: in particolare Presciuttini ha posto l'accento sul fatto che, allora
come oggi, i due popoli, ambedue stanchi di dover sopportare la situazione pregressa, hanno accettato la cura loro imposta.
Infine Presciuttini ha sostenuto che la nostra Costituzione fu copiata da quella francese «solo che i francesi se ne sono
sbarazzati nel '58, mentre noi ce la teniamo ancora stretta». ( g. v. )
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